Il passato non muore by Veroni Laura

Il passato non muore by Veroni Laura

autore:Veroni, Laura [Veroni, Laura]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


23

Il profumo di essenze orientali aveva invaso tutta la casa. Athena si era preoccupata di disporre legnetti profumati in ogni stanza, accendendo lo stoppino. Ci teneva ad accogliere Ale nel migliore dei modi. Da quella terribile sera, era la prima volta che un uomo entrava in casa sua per un appuntamento vero e proprio. Si era anche vestita in modo sexy per l’occasione. Aveva fatto un salto in centro, subito dopo il lavoro, per comprare un capo nuovo. Dopo aver girato parecchi negozi, era stata attratta da un vestito esposto nella vetrina di Max Mara, in fondo a Corso Matteotti. Non aveva mai messo piede nel negozio, non reputandolo alla sua portata. Per acquistare un capo, avrebbe dovuto dar fondo ai risparmi di diversi mesi. Si era soffermata fuori dalla boutique a fantasticare su come quel vestito le sarebbe stato addosso. Non solo, aveva anche immaginato il momento stesso in cui Ale glielo avrebbe sfilato, lentamente o forse no?, magari con foga. Meglio lentamente, aveva optato per la prima versione: la foga avrebbe potuto rovinare il capo e non era proprio il caso. Alla fine, si era convinta e aveva deciso di commettere quella pazzia.

Nel camerino, Athena si era rimirata allo specchio, guardandosi in tutte le posizioni: perfetto.

“Sembra che le sia stato cucito addosso”, aveva detto la commessa del negozio, sorridendole con aria compiaciuta.

Athena aveva messo mano al portafoglio avvertendo una stretta allo stomaco. “Per i prossimi mesi prometto che sarò parsimoniosa, mangerò meno, non comprerò vino costoso, niente parrucchiere, fino a che avrò ammortizzato la spesa”.

E ora quell’abito mozzafiato avvolgeva la sua figura, modellandola alla perfezione. Ale sarebbe rimasto a bocca aperta, ne era sicura.

Si era data da fare anche in cucina. Per l’occasione, aveva consultato un ricettario in Internet. Giallozafferano.it le aveva suggerito un antipasto di cestini di gamberi e avocado, capesante gratinate e un primo di vermicelli al lime e pepe rosa. Non aveva cercato alcun secondo: nonostante si frequentassero da poco, aveva capito che Ale non era uno cui piaceva abbuffarsi. Era un uomo dai gusti raffinati, mirava più alla qualità che alla quantità. Lo aveva già notato quando erano stati a pranzo al ristorante La Perla. Quanto al dolce, lo avrebbe portato lui, così aveva detto.

Una cena a base di pesce richiedeva un vino bianco. Conservava in cantina alcuni vini, acquistati un anno prima, durante un week end sul lago di Garda. Aveva visitato alcune enoteche. C’era stata con una collega che l’aveva pregata di accompagnarla, poiché voleva fare un regalo importante a una coppia di amici, appassionati di uve pregiate, che dovevano sposarsi. Il mondo del vino era stato fino a quel momento un perfetto sconosciuto per lei, poco avvezza a eccedere nel bere. Si era lasciata convincere ad acquistare una dozzina di bottiglie. “Guarda che il vino non va a male, si conserva per anni”, le aveva detto l’amica. “Metti che tu una sera abbia ospiti… cosa fai? Offri roba scadente? Con queste bottiglie farai un figurone!”.

E un buon Pratto di Ca’ Dei Frati attendeva in frigorifero di essere stappato.



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